Il 20 marzo 2019, il vescovo Adriano Tessarolo della nostra diocesi di Chioggia, nel 10° anniversario della risposta data ad accogliere il suo attuale ministero, ci ha fatto visita in Gesia accompagnato dal parroco don Francesco Andrigo. Ad attenderlo eravamo in circa 50 della nostra Koinonia locale e le nostre 6 ospiti attuali come comunità di tipo familiare mamma-bambino.
Alle 15.15 abbiamo accolto il vescovo Adriano con don Francesco presso il nostro centro di attività Hebron. L’accoglienza con un po’ di rinfresco si è svolta nella ludoteca nella quale il vescovo ha dato la mano ad ognuno e successivamente ci ha simpaticamente esternato che finalmente è giunto a trovarci dopo 10 anni di inviti da parte mia. Il clima è stato così amichevole fin da subito.
Fatti gli opportuni convenevoli ci siamo spostati nella nostra sala di incontro dove abbiamo pregato una decina di minuti. Successivamente ho presentato la nostra Koinonia della Gesia: Roberto, il primo di Cavarzere; Zelindo e Katy, i primi di Chioggia-Sottomarina, le famiglie che vivono presso la Corte Gesia; le Comunità familiari e le Case di preghiera; i nostri incontri di Koinonia, Agapito e Casa di Preghiera.
La parola poi al vescovo Adriano il quale ha esordito raccontando dell’esperienza di preghiera carismatica che ha avuto in Colombia, questo per dire che non è estraneo al nostro modo di pregare. Durante la preghiera, da poco terminata, gli sono venute in mente due parole, una dell’AT, quando Eldad e Medad cominciarono a profetizzare nell’accampamento e non nella tenda con Mosè e i 70 anziani, Giosuè a Mosè disse “impediscili” (cfr Nm 11,24-30) e una del NT, di quando Giovanni denunciò a Gesù di un uomo che cacciava i demoni nel suo nome: “glielo abbiamo impedito” (cfr Lc 9,49-50). La risposta di Mosè: “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito” e quella di Gesù: “non lo impedite, perché chi non è contro di voi è per voi” sono significative per realtà come la nostra: dove soffia lo Spirito deve esserci comunione con tutta la Chiesa. Da qui l’esortazione a perseverare come Koinonia Giovanni Battista, la nostra parte per essere in comunione la stiamo facendo e siamo incoraggiati a continuare. Conosce la Koinonia e le vicissitudini che ci sono state, sia a Camparmò che nella Gesia, le quali rientrano nella vita di ogni comunità. È Gesù che nell’Eucarestia porta al culmine la nostra comunione; la Parola ha il suo peso ma il momento eucaristico è l’apice.
La parola poi è passata a don Francesco il quale, rivolgendosi al vescovo, lo ha informato della nostra disponibilità all’animazione della messa mensile al Villaggio Busonera e ad altre occasioni. Il parroco ha colto l’occasione per ringraziarci.
Ho poi preso di nuovo la parola rinnovando la nostra disponibilità a collaborare per l’evangelizzazione o in ciò che il vescovo ritenga opportuno.
Infine ho chiesto al vescovo Adriano se potevamo pregare per lui e per il suo ministero. Ha accolto molto bene e con gratitudine questa nostra disponibilità. Abbiamo così pregato per lui e per don Francesco invocando lo Spirito Santo.
Alle 16.15 la benedizione finale, la foto di gruppo e i grati saluti a tutti.
Magdalena ed io abbiamo accompagnato il vescovo e il parroco alla macchina, un abbraccio di commiato significativo dell’amichevole incontro avuto ha chiuso l’ora di visita pastorale.
La presenza dello Spirito Santo ha caratterizzato tutto il tempo vissuto insieme, suscitando una particolare atmosfera di gioia, di preghiera, di condivisione.
Grazie Signore Gesù.
Daniele.