Una situazione che spesso si presenta, quando una donna (vittima di violenza) viene accolta, è che, dopo alcuni giorni, l’uomo (esecutore di violenza) si dice pentito e propone di ricominciare la relazione promettendo di cambiare.
Il più delle volte l’intenzione è buona ma l’abitudine di reazione violenta è molto difficile da cambiare. Quando c’è una dipendenza o dall’alcol o dal gioco, o peggio ancora dalla droga, la reazione violenta rispetto un episodio di tensione o di contrarietà, è una abitudine che necessariamente deve essere convertita in una reazione di dominio personale e di conseguenza di dialogo con l’altro.
La donna-vittima che desidera di riscoprire, ritrovare una buona relazione col proprio marito o compagno pone la speranza sulla buona intenzione dell’uomo, ma questo rischia di illudere e ricadere in episodi violenti proprio perché l’abitudine violenza causata dalla dipendenza deve essere assistita, per ottenere di cambiare. Detto diversamente e più esplicitamente, l’uomo dovrebbe accogliere di essere aiutato ad avere il controllo delle proprie emozioni-reazioni e quindi di combattere fino a vincere la propria dipendenza.
Volendo spiegare la dinamica descritta con una metafora segnaletica, potremmo immaginare il cartello segnaletico della “rotatoria” (di forma circolare, bianco su sfondo blu) ad indicare una buona relazione di coppia; quando questa diviene pericolosa allora la segnalazione diviene quella di “rotatoria pericolosa” (di forma triancolare a bordo rosso, nera su sfondo bianco). Se la “rotatoria” è molto pericolosa (situazione descritta) occorre intervenire aprendo un cantiere per modificarla e quindi avremo la segnalazione di “rotatoria in lavorazione” (di forma rotonda, nera su sfondo giallo).
Quando la relazione di coppia, segnata da episodi di violenza, diviene molto pericolosa, “rotatoria pericolosa”, necessita di un cantiere aperto,”rotatoria in lavorazione”, per ridimensionare il pericolo fino a contenerlo e dominarlo e quindi poter tornare alla “rotatoria” di buona percorrenza.
Il nostro sforzo è anche quello di aiutare le nostre ospiti a saper prendere in considerazione l’insufficienza della buona intenzione quando siamo di fronte ad una “rotatoria pericolosa”, ma di pretendere che si apra un cantire per mettere la “rotatoria in lavorazione” anffinché, ritrovando una certa sicurezza, diventi una “rotatoria” piuttosto sicura e quindi poter ricominciare.