“…In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
Gesù nei vangeli, prima della sua passione, morte e risurrezione, parla degli ultimi tempi, dei tipi di eventi che si sussegueranno. Per esempio nel vangelo di Matteo, a questo proposito sono dedicati i capitoli 24 e 25. In modo particolare i versetti 31-46 del 25° capitolo, sembrano essere (forse lo indicano) la resa dei conti. Il versetto che più mi richiama l’attenzione è quello riportato sotto il titolo:
“…In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40), mi permetto di aggiungere (a sintesi dei versetti precedenti), …nel bene e nel male…
Al giorno d’ggi, lo è stato anche in altri tempi, viene da chiedere: ma Signore, dove sei? Prima il covid, ora la guerra (e chissà come finirà). Certo è che questi eventi, che Dio permette, ci interpellano tutti inesorabilmente e più che mai l’espressione di Gesù, riportata da Matteo, è attuale.
Sempre più la situazione mondiale, di fronte agli attuali problemi scatenati sia dal covid che dalla guerra, sta dicendo che le soluzioni si trovano nella misura in cui “chi ha, dia” o per lo meno che condivida.
Lasciando da parte le soluzioni spicce e le condanne facili, di fronte a milioni di rifugiati che improvvisamente sono i nuovi poveri (senza voler escludere tutti gli altri) che emigrando dall’Ucraina e bussano inevitabilmente al nostro tenore di vita, che cosa rispondiamo? Che cosa possiamo fare noi? Che cosa posso fare io?
Perché Dio permette tutto questo? Non lo so, ma so che tutto ciò mi interpella e…
…tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me… nel bene e nel male…
Abbiamo l’occasione di essere chiesa, di essere persone, di essere popolo. Condividiamo!