La gioia della Salvezza

Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso.” (Sal 51,14)

Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,10-12)

L’uomo è creato per essere felice, per vivere la pienezza della gioia.

Ma di quale gioia?

Davide, il re Davide, a fronte della tristezza causata dal peccato commesso, comprende che niente e nessuno, in questa vita terrena, gli può più dare la gioia.

Ecco la petizione del salmo; rivolto a Dio Padre, innalza la supplica:

Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso” (Sal 51,14).

Come dire: nella mia situazione drammatica, triste, disperata… donami generosamente una nuova speranza, la speranza di una gioia che non può essere tolta da niente e nessuno: la gioia della salvezza.

La preghiera di Davide è stata esaudita?

Non so se e quanto Davide abbia vissuto l’anelata esperienza; ciò che colgo è che in quella preghiera, c’era anche la mia. La preghiera di Davide è la preghiera dell’uomo, è la preghiera del popolo, è la preghiera dell’umanità. In questa prospettiva storico-escatologica, dico che la preghiera di Davide è stata esaudita.

Circa 1.000 anni dopo, l’annuncio dell’Angelo ai pastori di Betlemme:

Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc 2,10-11).

Nasce Gesù, il Salvatore, il Cristo, fonte e fine della Gioia, la Gioia della Salvezza.

Gesù, il figlio di Davide. Oggi mi piace pensare che Gesù, in qualche modo, è “figlio” di quella preghiera di Davide, preso dalla tristezza e disperazione, esaudito nella Gioia e Speranza.

Gesù è la risposta alla preghiera di Davide,

Gesù è la risposta alla mia preghiera,

Gesù è la risposta alla preghiera dell’uomo,

Gesù è la risposta alla tua preghiera.

Se qualcosa o qualcuno può rubarti (o lo ha già fatto) la gioia e se niente e nessuno attorno a te la può ridare, sappi che l’amore di Dio ti è venuto incontro per darti una Nuova Gioia che niente e nessuno potrà più toglierti (a meno che tu non lo voglia): la Salvezza.

La Salvezza è lo stato di Grazia, impossibile per l’uomo, ma possibile per Dio, voluto da Dio, per rimettere l’uomo in comunione con Lui, proiettato verso la Vita Eterna, per sempre.

La Salvezza è la risposta alle nostre preghiere.

 

Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,12).

“Mangiatoia”, deriva dal latino “presepe”, da qui, il resto del simbolo natalizio si spiega.

Abbiamo un segno della Salvezza: è questo Natale; accogli Gesù, se vuoi “guardalo” nel segno del presepio, ma quello che conta è di accoglierlo: Gesù fammi vivere l’Amore.

Lo dico a me prima che a te: aggrappiamoci a quella gioia che il mondo non ci può dare, ma che nemmeno ci può togliere (a meno che non lo vogliamo): Gesù, il figlio di Davide.

Buon Natale!

(nella Koinonia Giovanni Battista Corte Gesia sei il benvenuto)